LA SORDITÀ
La sordità (o ipoacusia) consiste in una diminuzione unilaterale o bilaterale della capacità di percepire il suono nelle sue più svariate forme di presentazione. Le ragioni per cui la nostra capacità di sentire diminuisce possono essere molteplici. L'orecchio è uno strumento delicato, si può "rompere" o semplicemente invecchiare. Recenti indagini stimano che due anziani su tre oltre i 75 anni sono sordi e almeno trenta sono i nuovi sordi ogni giorno. Si valuta che almeno sei milioni di italiani hanno problemi di udito.
La sordità altera il rapporto con le persone, non permettendoci di partecipare alla vita come vorremmo. Usare l'apparecchio acustico contribuisce a riequilibrare il nostro rapporto con il mondo.
Ai fini protesici ha estrema importanza la valutazione del tipo di perdita uditiva, poiché la difficoltà della protesizzazione e le conseguenti probabilità di successo dipendono fortemente da essa.
Le perdite uditive si classificano per tipo, grado e forma in trasmissive, neurosensoriali, e miste.
Nelle perdite uditive trasmissive le vibrazioni sonore incontrano difficoltà ad attraversare l'orecchio medio. Ciò può accadere per un cattivo funzionamento degli ossicini e/o della membrana timpanica, per un assenza totale o parziale del sistema timpano-ossiculare. Le sordità trasmissive riguardano circa il 35% di tutte le perdite uditive. Il trattamento dipende dalla causa, ed è correggibile con terapia medica, o con terapia chirurgica. Se l'intervento chirurgico non è possibile o non ripristina la funzionalità, nella maggior parte dei casi l'applicazione di un apparecchio acustico permette di ottenere risultati soddisfacenti.
Le perdite uditive più diffuse, circa il 60-65%, sono quelle neurosensoriali. In questo caso la sordità dipende da una ridotta capacità della coclea e/o del nervo acustico di codificare adeguatamente le parole. Le perdite uditive neurosensoriali sono talvolta provocate dall'esposizione prolungata ad alti livelli di rumorosità. Ma la ragione principale è il naturale processo di invecchiamento. I sintomi più comuni sono una perdita di sensibilità uditiva e difficoltà a capire il parlato. Si distingue una sordità con patologia cocleare o retro-cocleare.
Le cocleari sono la maggior parte delle sordità in cui si ricorre all'utilizzo dell'apparecchio acustico e presentano difficoltà di riuscita in relazione al danno della coclea, e all'età di insorgenza.
Le retro-cocleari, sono le più difficili da protesizzare e molto spesso le gravi alterazioni del processo di decodificazione del messaggio sonoro costituiscono un ostacolo non superabile con l'utilizzo dell'apparecchio acustico.
Le sordità di tipo misto si hanno per l'associazione, nello stesso orecchio, di una sordità di trasmissione e di una sordità neurosensoriale, che può essere legata ad un'unica causa oppure provocata da fattori eziologici diversi.
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